torstai 30. huhtikuuta 2020

Il Corriere scrive su Sanna Marin:

Finlandia, l'idea della premier Sanna Marin: in ufficio quattro giorni, il resto in famiglia

https://www.corriere.it/economia/lavoro/20_gennaio_04/finlandia-l-idea-premier-sanna-marin-ufficio-quattro-giorni-resto-famiglia-4eb5ba5a-2ef9-11ea-838c-ac55de770e3c.shtml

https://www.corriere.it/esteri/19_dicembre_09/sanna-marin-34-anni-sara-premier-finlandese-piu-giovane-mondo-7f2344bc-1a60-11ea-ad77-fa161de046d9.shtml

Buon Primo Maggio (1M2020) a Tutti!

La storia del Primo Maggio, festa dei lavoratori
La storia del Primo Maggio: http://www.reportageonline.it/la-storia-del-primo-maggio-festa-dei-lavoratori/
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Ja vielä: Ilmainen webinaari, jota voi seurata omalla tietokoneellaan, kännykällä tai tabletilla. Etukäteisilmoittautumislinkki on toiseksi alimmalla rivillä. Tänään 30.4.2020 klo 18.30 Suomen aikaa. Ilmoittautumisen jälkeen sähköpostiin tulee koodi, jolla pääsee osallistumaan. Etukäteen pitää ladata Zoom-pilvisovellus (cloud) omaan laitteeseen, sen kautta osallistutaan (Play-kaupasta tai Apple storesta - älkää ladatko väärää sovellusta, siellä on Zoom-nimellä monta suurennuslasisovellusta).

terveisin Arno

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28 aprile 2020
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Ciao !
Siamo felici di invitarti al prossimo Webinar che si terrà giovedì 30 aprile alle 17.30.
Questa volta passeggeremo fra Tarquinia e Cerveteri, due gioielli che si trovano a pochi chilometri da Roma, considerate testimonianze uniche della civiltà etrusca. 

Per leggere la descrizione e/o registrarti  al webinar  clicca su questo  link
 A presto! :) 

maanantai 27. huhtikuuta 2020


Mascherine fai da te: quanto filtrano? La classifica dei materiali migliori (e più strani)

Corriere della Sera/Salute 27.4.2020

Negli Usa diverse aziende stanno studiando materiali di uso quotidiano e li stanno sottoponendo a prove di efficienza filtrante per dare ai consumatori indicazioni utili. Vincono panni di carta, lenzuola e jeans.

Mascherine fai da te: quanto filtrano? La classifica dei materiali migliori (e più strani)

https://www.corriere.it/salute/dermatologia/20_aprile_27/quanto-filtrano-mascherine-fatte-case-classifica-migliori-piu-strani-materiali-dfef7f10-8881-11ea-96e3-c7b28bb4a705.shtml?intcmp=emailNLcor_salute_27042020

perjantai 24. huhtikuuta 2020

Luca Parmitano: «La Terra, splendida bellezza che noi abbiamo deturpato»

L’astronauta italiano è rientrato dallo spazio in febbraio dopo la seconda missione di 200 giorni al comando della Stazione internazionale. Ora è a Houston con la famiglia: «Anch’io sono chiuso in casa. Dobbiamo difenderci dal malefico Covid-19»

Luca Parmitano: «La Terra, splendida bellezza che noi abbiamo deturpato»

https://www.corriere.it/sette/attualita/20_aprile_24/luca-parmitano-la-terra-splendida-bellezza-che-noi-abbiamo-deturpato-544b4470-82e7-11ea-86b3-8aab0c7cf936.shtml

(CdS Sette+ 24.4.2020)

Spero che questo link si aprirà a voi... 👍

tiistai 21. huhtikuuta 2020

Se non bevi abbastanza acqua diventi nervoso (e il cervello si «restringe»)

Oltre l’80% del nostro cervello ne è composto e una perdita anche piccola lo fa ridurre di volume. Attenzione soprattutto se si è anziani, ma anche se si studia

di Eliana Liotta*
Se non bevi abbastanza acqua diventi nervoso (e il cervello si «restringe»)I mari, i laghi, gli oceani e i fiumi non inondano solo i tre quarti delle terre emerse ma in qualche modo anche la nostra mente. In un adulto l’acqua è pari a ben più della metà del suo peso, come se una donna di 60 chili si portasse appresso un carico di 35-40 bottiglie da un litro. Oltre l’80% del cervello ne è composto e una perdita anche piccola lo fa letteralmente restringere: se non si disseta, si riduce di volume.
L’umore va giù
I nostri pensieri si nutrono d’acqua. La memoria, l’attenzione, l’energia, la calma: vanno tutte innaffiate. Basta una privazione appena dell’1-2% delle riserve corporee per diventare irritabili, agitati.
Borraccia in classe
Sono tante le ricerche condotte sugli studenti che dimostrano quanto la disidratazione si associ a calo della concentrazione e della memoria a breve termine, addirittura a una minore efficienza nelle capacità di calcolo. La borraccia dovrebbe essere una compagna di banco.

Se hai sete è tardi
Nel cervello risiede il centro che governa il nostro bisogno d’acqua, ma è un meccanismo ritardato, per questo bisognerebbe dirigersi verso la bottiglia anticipando la sensazione di bocca secca, che è il primo sintomo della sete. Negli anziani, la sensibilità diminuisce e il rischio di bere troppo poco si eleva ulteriormente, tanto che dagli studi emerge come oltre il 20% degli over 65 sia disidratato.

Le app per idratarsi
Ci sono delle applicazioni sui cellulari che ricordano con una notifica quando bere, può essere comodo. Per tutti gli adulti e anche per gli anziani, la quota raccomandata è di almeno 6-8 bicchieri al giorno di liquidi, tra acqua e altre bevande (non zuccherate o alcoliche). Ma occhio a tè e caffè, perché sono molto diuretici. La quantità di acqua necessaria cresce con il clima caldo-umido e per chi fa sport: dopo un’ora di sforzo medio senza interruzioni, l’organismo arriva a perdere fino a un litro di sudore.

* revisione Enzo Spisni, docente Fisiologia della nutrizione, Università di Bologna, 19 aprile 2020



torstai 16. huhtikuuta 2020

Ciao!

Da ascoltare: Stereotipi italiani?
https://www.youtube.com/watch?v=IDXzBls09Tk
Quarantena:
https://www.youtube.com/watch?v=G8LvQcj1swA
(si pronunciano chiaramente!)
Tekstityksen saa näkyviin klikkaamalla symbolia kuvan alareunassa "ratassymbolin" vasemmalla puolella.

Gli stereotipi italiani: è la conoscenza a smontarli - Periodico Daily



tiistai 14. huhtikuuta 2020

Saluti


Ciao tutti!

Toivottavasti pääsiäinen sujui kaikilla mukavissa merkeissä. Kiitos Arno taas jakamistasi jutuista, niitä on tosi kiva lueskella!

Kunhan kelit saadaan taas kohdilleen, kannattaa suunnata ulos opiskelemaan. Lotta ja Sari näyttävät mallia. Tämä tyyli tulee ainakin itsellä kokeiluun👌😎

Bravissime e grazie della foto!

Salla


sunnuntai 12. huhtikuuta 2020

Volete una scheda di esercizi davvero speciale? Ecco come Mandela si è tenuto in forma nei suoi 27 anni in cella
The Conversation/Corriere della Sera 12.4.2020
PROFILE: World recalls Nelson Mandela on 101st birth anniversary

Nel 1962, una soffiata della Cia lo consegnò al regime bianco, iniziarono i suoi 27 anni e mezzo di prigionia, di cui 18 nel carcere di Robben Island. Ma tra le molte cose che finirono, non ci fu mai l’attività fisica.

La guardia che lo accolse gli disse che sarebbe morto lì. Il primo modo per smentirla era combattere la monotonia: «La vita in prigione è routine: ogni giorno è uguale al giorno prima, ogni settimana alla settimana prima, così mesi e anni si mescolano tra loro». La sua routine da prigioniero numero 46664 era spaccare pietre fino a non poterne più. Ma decise che non poteva essere una scusa per smettere di muoversi. Così cominciò a ricrearsi la sua routine, rendendo la sua cella di 2,59 metri di lunghezza per 2,3 metri di larghezza il più possibile simile alla sua palestra di Soweto.

E allora eccovi la scheda di un personal trainer specialissimo:

— Sveglia alle 5

— Corsa sul posto per 45 minuti

— 100 flessioni sulle punte delle dita

— 200 esercizi per gli addominali

— 50 piegamenti sulle ginocchia

— 50 esercizi calistenici "burpees" 
(se non sapete cosa siano, come me fino a oggi, eccoli qui: sono massacranti...)

— 50 esercizi calistenici star jumps Tutto questo ogni giorno dal lunedì al giovedì. Gli altri tre giorni si riposava. Non smetteva mai, nemmeno quando finiva in isolamento.

Nel 1988 si ammalò di tubercolosi. Sputava sangue, finì in ospedale. Poi fu trasferito alla prigione Victor Verster, dove dovette ridimensionare l'attività ginnica ma potè usare la piscina.

L’11 febbraio 1990 Nelson Mandela uscì di prigione. Nel 1994 divenne il primo presidente del Sudafrica democratico. Nel 1999 lasciò la politica. Non smise mai del tutto di muoversi. Morì il 5 dicembre 2013, a 95 anni, di infezione alle vie respiratorie. Ha sempre detto che senza l'esercizio fisico non sarebbe sopravvissuto al carcere: «Era uno sfogo essenziale alle mie frustrazioni». Ci ha sempre ispirato, ma mai come in questi giorni.

torstai 9. huhtikuuta 2020

Buona Pasqua!


Buona Pasqua a tutti!!

Rentoutukaa, rakastakaa, ulkoilkaa, syökää paljon suklaata ja pysykää terveinä. Siinä mun vinkit onnistuneeseen pääsiäiseen💖

Ja tässä hieman tekemistä sunnuntai-iltaanne:

https://www.youtube.com/watch?v=huTUOek4LgU


Salla

P.S. Anche: farsi una birra in mutande a casa non fa mai male;-)

maanantai 6. huhtikuuta 2020


Farsi una birra in mutande a casa: come l’arte finlandese di stravaccarsi sta conquistando il mondo
Kalsarikännit - thisisFINLAND
(Gabriele Genah, CdS 6.4.2020)
Domanda: cosa c'è di meglio, dopo una lunga giornata di lavoro, che tornare a casa, accomodarsi in poltrona e gustarsi una birra fresca o un bicchiere di vino? Risposta: farlo in mutande. Garantisce un intero popolo, quello finlandese, dove l'usanza è talmente radicata da avere perfino un nome, «kalsarikännit», che vuol dire appunto «bere in mutande».

Ci sono perfino due emoji create appositamente per descriverlo nelle chat con gli amici: un uomo in intimo grigio con una pinta di birra e una donna in déshabillé a pois rosa con un bicchiere di vino rosso. E - neanche a dirlo - quale momento migliore perché quest'usanza si diffonda anche all'estero? Fra i milioni di persone costrette a casa dalla quarantena forzata, sempre più si ritrovano ad imitare i finlandesi, chi più chi meno consapevolmente. In America sta diventando un rituale di tendenza, come racconta il New York Times, sull'onda dell'esempio di alcune celebrità via social. Esiste perfino un libro sull'argomento: Kalsarikännit, l’arte finlandese di stravaccarsi, di Miska Rantanen, in cui l'autore spiega le origini della tradizione e perché sia nata proprio nel Paese scandinavo.

La risposta è nell'ambiente: per nove mesi e mezzo l’anno la Finlandia vive un gelo e un oscurità che noi popoli mediterranei difficilmente possiamo anche solo intuire. Le strade si svuotano e per trovare compagnia bisogna affrontare un lungo - e spesso pericoloso - tragitto attraverso il freddo e le strade ghiacciate. Non stupisce quindi come il «kalsarikännit» abbia preso piede e sia diventato più che un'usanza un vero e proprio rito. Un momento di decompressione e relax che insegna come riuscire a star bene anche da soli in casa: un insegnamento che diventa fondamentale in questo momento storico. Solo pochi giorni fa era uscito il «World happiness report», il rapporto delle Nazioni Unite sull'indice di felicità nel mondo. Per il terzo anno consecutivo al primo posto c'è la Finlandia. Coincidenze?